Immigrata o espatriata?

Spesso leggo pagine scritte da immigrati provenienti da nazioni ricche.Essi parlano delle proprie buone e cattive esperienze.  Criticano il paese d'origine e quello di arrivo. Si sentono "grandiosi" o oltremodo coraggiosi per aver fatto questo passo.
Questi si definiscono espatriati a a contrapporsi con gli immigrati provenienti da nazioni impoverite.
Come a distinguere un immigrato di serie B da uno di serie A.
 Solitamente, chi lascia il proprio paese, lo fa per migliorare le proprie condizioni di vita, vivere esperienze costruttive ed aiutare chi  è rimasto nel paese di origine.
 Tutti i giovani laureati, diplomati, con un mestiere o senza arte ne parte, che non trovano lavoro in Italia e che, in un certo qual modo, sono costretti a partire lasciando, spesso, i propri affetti a casa, in che modo sono diversi da chi a piedi ha attraversato le Alpi od è giunto con un barcone?
Forse per il fatto che hanno utilizzato un mezzo di trasporto più comodo e meno pericoloso possono chiamarsi espatriati?

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